Ingresso libero
L’autore racconta il genio non riconosciuto, l’uomo fuori dagli schemi, che soffre l’indifferenza, se non addirittura l’ostilità verso una professione che l’immaginario popolare (e pure familiare, nel suo caso) equipara alla condizione del fannullone, del «michelass» della tradizione. Ne tratteggia lo spirito libero attraverso episodi paradigmatici (casalinghi, lavorativi, da bar) che aiutano a definirlo, concentrandosi poi sul periodo in cui Bignotti vince la ritrosia e si misura con il capoluogo, una «sfida» funestata da una pagina nerissima, che purtroppo coincide con il suo affaccio alla ribalta. La strage di Piazza della Loggia.